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Spike 17.11.2015 (2)Dopo un lungo contenzioso con il comune di Cernavoda, il canile abusivo Spike è stato smantellato.

Collocato nel quartiere più povero della cittadina, accanto alle case popolari, da oltre 10 anni la struttura (che venne finanziata nel 2002 proprio da una raccolta fondi della nostra presidente e fondatrice, Sara Turetta) era oramai completamente fuori controllo.

Un numero imprecisato di cani malati e non sterilizzati veniva tenuto dentro e intorno alla recinzione, senza alcuna assistenza medica e in condizioni drammatiche, e l’epidemia di rogna aveva contagiato non solo i randagi ma anche la popolazione.

Tantissimi gli animali che nel tempo sono stati vittime di uccisioni e abusi da parte degli abitanti del quartiere, insofferenti verso il canile. Un caso evidente di “hoarding” (accumulo compulsivo di animali in condizioni disumane), di cui la Romania purtroppo è piena.

spyke (14)-1000Vani erano stati tutti i tentativi di Save the Dogs di collaborare con gli individui di Spike, noti alle forze di polizia per il proprio comportamento “borderline” e per le ripetute aggressioni a nostri dipendenti. Inutili anche i sopralluoghi della ASL, i cui ispettori erano sempre stati accolti con urla e minacce.

I cani ospiti della struttura (un numero peraltro imprecisato) sono stati spostati da Spike in una località non meglio definita, all’interno di una proprietà che sarebbe stata acquistata utilizzando i fondi ricevuti da (mal consigliati) finanziatori stranieri.

Si tratta dunque di una vittoria per la città di Cernavoda e anche per Save the Dogs, che da anni chiedeva la chiusura della struttura, ma di una sconfitta per tanti poveri cani che continueranno ad essere “gestiti” da persone incapaci di pensare al loro benessere.

Il problema, insomma, è stato esportato altrove, e questo non può che rattristarci.