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Nelle ultime settimane a Cernavoda, in Romania, è scoppiata un’epidemia di cimurro, la più grave degli ultimi anni.

Per far fronte a questa drammatica situazione abbiamo attivato un piano di intervento straordinario che comporta la chiusura del nostro centro e l’accesso ai soli casi di emergenza. Non abbiamo scelta, è l’unico modo per arginare il virus che nelle ultime settimane ha iniziato a circolare sempre più velocemente.

Non c’è tempo da perdere!

AGGIORNAMENTI DA CERNAVODA

I signori Braga condividono le loro giornate con Rex e Lenita, i loro cani, e a una piccola colonia di gatti.

Sono in pensione e prendersi cura degli animali riempie le loro giornate. Appena è scoppiata l’epidemia di cimurro a Cernavoda, li abbiamo subito contattati e ci siamo offerti di vaccinare gratuitamente Rex e Lenita.

Stiamo proteggendo decine di cani come loro.

 

Abbiamo vaccinato 91 cani contro il cimurro.
Continua la campagna di vaccinazioni a Cernavoda, in Romania, dove da settimane stiamo combattendo contro la peggior epidemia di cimurro degli ultimi anni.

Il cimurro è una malattia letale e non curabile che colpisce i cani e in particolare i cuccioli non vaccinati. Si diffonde per via aerea e tramite in contatto con saliva, feci e urine dei soggetti infetti. Benché non sia trasmissibile all’uomo, la mortalità tra i cuccioli raggiunge l’80%.

 

Abbiamo vaccinato 73 cani contro il cimurro.
La maggior parte sono cani randagi e i cani delle famiglie più povere che seguiamo sul territorio e grazie alla veloce attivazione di un rigido protocollo di emergenza, continuano a non esserci contagi tra gli ospiti del nostro rifugio.
Abbiamo iniziato a distribuire materiale informativo alle famiglie della zona, spiegando loro come riconoscere i sintomi della malattia, quali misure preventive adottare e cosa fare in caso di contagio.

 

Sale a 60 il numero di cani vaccinati contro il cimurro dall’inizi dell’epidemia. Nell’ultima settimana ci siamo focalizzati sugli animali che vivono nei quartieri più poveri dove le famiglie difficilmente possono permettersi le cure veterinarie di base. È cominciata anche la distribuzione di volantini e materiale informativo per la popolazione per informarli come riconoscere i sintomi del cimurro e portare tempestivamente i propri animali dal veterinario.

Siamo a quota 30 cani vaccinati. Ogni giorno scendiamo sulle strade per curare animali di proprietà e non che potrebbero essere esposti al virus. Parallelamente abbiamo messo in sicurezza il nostro rifugio, aumentando le misure di sicurezza e riducendo al minimo i contatti dall’esterno. Per il momento non ci sono stati contagi.

Al via un’altra giornata di vaccinazioni per gli animali delle famiglie più povere. Tra i tanti a beneficiare del nostro aiuto ci sono anche Gioia e i suoi cuccioli. Gioia è stata adottata un paio di mesi fa da una famiglia di Cernavoda. Con la diffusione dell’epidemia di cimurro abbiamo parlato a lungo con la loro famiglia dell’importanza dei vaccini: hanno subito voluto prendere un appuntamento per farlo. Gioia e tutti i cuccioli sono stati fortunati, ma se fossero rimasti sulla strada, avrebbero rischiato di non farcela: per molti di loro, il cimurro rappresenta una condanna a morte.

Abbiamo iniziato a vaccinare i cani delle famiglie che seguiamo. Uno dei primi è stato Toto: è stato abbandonato in una scatola solo qualche settimana fa, ma per fortuna ha trovato una persona disposta ad adottarlo e prendersi cura di lui. Li abbiamo ricontattati e convinti a vaccinarlo.

Siamo sul campo per cercare di rallentare la diffusione del cimurro. Abbiamo avviato un piano di intervento straordinario per tenere al sicuro gli ospiti del nostro rifugio, vaccinare i cani randagi e di proprietà.