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Cani a catena: anche il Piemonte dice no

A distanza di due anni siamo felici di apprendere la notizia della nuova legge regionale che introduce il divieto.

Cani a catena: il divieto anche in Piemonte

Era il 1° febbraio 2022 quando una delegazione composta dalla Presidente di Save the Dogs, Sara Turetta, e dall’Avv. Cristiana Cesarato, responsabile torinese di Animal Law Italia, anche in rappresentanza di Green Impact e di FONDAZIONE CAVE CANEM, ha consegnato al Presidente del Piemonte Alberto Cirio le oltre 5.000 firme raccolte per dire basta ai cani a catena.

A distanza di due anni siamo felici di apprendere la notizia della nuova legge regionale che introduce il divieto. Un passo in avanti importante al quale siamo orgogliosi di aver contribuito.

La Regione Piemonte si dota, infatti, di una legge sul benessere animale che prevede l’abolizione della catena. Il provvedimento è un testo unico nel quale sono confluite più proposte, approvato con voto bipartisan dal Consiglio regionale.

Quindi via la catena, tranne in casi molto particolari, specifici e di forza maggiore, ma anche lotta al randagismo attraverso l’istituzione di una banca dati regionale, sensibilizzazione contro abbandoni e maltrattamenti, nuove regole per prevenire i morsi incontrollati, interventi contro le manipolazioni genetiche, e riconoscimento per la prima volta dei luoghi di accoglienza per animali ex da reddito in cerca di una casa.

Questo provvedimento segna un passo significativo verso una società più civile e rispettosa dei diritti degli animali, colmando un gap che vedeva il Piemonte indietro rispetto ad altre regioni.

Dal lancio del rapporto sui cani a catena  (marzo 2021), sono già tre le regioni che hanno apportato modifiche alla propria normativa: la Campania, che ha introdotto multe per chi viola il divieto, e la Regione Lazio, che è passata da una legge simile a quella piemontese ad un divieto assoluto, tranne che per ragioni sanitarie certificate da un veterinario, la Toscana e la Provincia di Trento.