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“È compito di chi è più forte, proteggere chi è più debole”. La storia di Anna Kurkurina

“Perché non sei scappata da Mykolaiv? È una domanda che mi hanno fatto in molti, ma è molto doloroso rispondere. Potrei vivere da qualsiasi altra parte, ma la mia anima è qui, in questa città, in questo paese. Non potrei mai andarmene e lasciare morire migliaia di animali. Le loro famiglie non ci sono più. Alcune sono scappate, ma tante sono state uccise. Non si meritano tutto questo”. A pronunciare queste toccanti parole è Anna Kurkurina, campionessa mondiale di powerlifting e una delle coraggiose volontarie ucraine con cui stiamo collaborando da un anno a questa parte.

Abbiamo incontrato Anna Kurkurina durante la nostra ultima missione in Ucraina. Appena arrivati a Mykolaiv siamo rimasti subito colpiti da quello che abbiamo visto: i bombardamenti hanno distrutto o danneggiato quasi tutti gli edifici e sui muri si vedono ancora i segni lasciati dai colpi dell’artiglieria.

La maggior parte delle persone è fuggita durante i primi mesi del conflitto e i pochi che hanno deciso di rimanere vivono in ripari di fortuna o in bunker sotterranei dove spesso manca l’elettricità, il riscaldamento e l’acqua corrente. Kurkurina ci spiega anche che, quando le truppe russe si sono ritirate da Kherson, hanno avvelenato alcune cisterne, lasciando senza acqua potabile molte di queste persone.

Sulle strade, tra le macerie e in mezzo agli edifici distrutti si nascondono impauriti migliaia di animali, cani e gatti, cuccioli e adulti, vittime di questa guerra come i loro compagni umani. Alcuni sono stati abbandonati, altri sono arrivati qui dalle campagne circostanti, altri ancora sono nati durante questi ultimi mesi.

Anna ha sfruttato la sua popolarità nel paese e i suoi canali social per creare una rete di solidarietà straordinaria che oggi unisce migliaia di persone, da chi aiuta, a chi ha bisogno di aiuto.

Questa coraggiosa squadra di volontari si prende cura di centinaia di animali, accogliendoli talvolta nelle loro case e assicurandosi che quelli rimasti sulle strade siano al sicuro, ben nutriti e al riparo, per quanto possibile ovviamente, dato che il conflitto è ancora in corso a poche decine di chilometri da loro.

Hanno creato dei punti cibo in cui radunano e sfamano i randagi, monitorando costantemente il loro numero che purtroppo continua a crescere.

Quando le abbiamo chiesto perché stia facendo tutto questo, la sua risposta è stata chiara: “è compito di chi è più forte, proteggere chi è più debole”, ci ha detto.

Fin dai primi giorni del conflitto è scesa in prima linea distribuendo centinaia di chili di cibo per cani e gatti, costruendo ripari di fortuna e condividendo le storie di chi riusciva a salvare. Come quella del gatto Hachiko, di cui vi parliamo qui, o di Julya, scappata da un edificio in fiamme.

“L’Ucraina è come Julya”, racconta Anna in un video pubblicato sul suo canale YouTube. “È quasi morta fuggendo da un incendio, ma ha ancora tanto amore da dare”.

Noi di Save the Dogs abbiamo inviato oltre 600.000 chili di cibo per cani e gatti dall’inizio del conflitto, a cui si aggiungono più di 450 cucce e centinaia di coperte. E continueremo a farlo finché i fondi ce lo permetteranno.

Ora che l’inverno sta finendo, però, la priorità è iniziare a sterilizzare gli animali, per cercare di contenere il loro numero. Con l’arrivo della stagione delle cucciolate, il rischio è che si riproducano senza controllo andando ad aggravare ulteriormente una situazione già drammatica.

Per farlo, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Puoi aiutarci a spedire altro cibo e coprire i costi delle sterilizzazioni facendo una donazione a questo link.