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La tutela degli animali è tra i temi sensibili dei partiti impegnati alle prossime elezioni?

Secondo l’analisi dei programmi elettorali realizzata dalle 13 associazioni animaliste firmatarie dell’appello #ancheglianimalivotano, il tema, di sempre maggior interesse per l’opinione pubblica, è ancora poco presente nei programmi elettorali. Si riscontra una minima sensibilità da parte di alcuni partiti, in altri è drammaticamente assente. Ma ci sono tre punti unificanti in diversi schieramenti, ecco quali.

Nella campagna elettorale la tutela degli animali domestici e la prevenzione del randagismo entrano nei programmi di diverse forze politiche, molto meno purtroppo la protezione degli animali selvatici e il collegamento fra la necessità del contrasto ai cambiamenti climatici e le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi.

Ma, a prescindere da chi vincerà il 25 settembre, stando a quanto dichiarato nei programmi elettorali il prossimo Parlamento e il prossimo Governo saranno impegnati a istituire finalmente la figura del Garante nazionale dei diritti degli animali, a inasprire e rendere più efficaci le pene contro i maltrattamenti degli animali, a rendere meno costosa la vita delle famiglie che vivono con animali rendendo equa l’IVA su cibo e prestazioni veterinarie.

Questi sono sostanzialmente i punti unificanti dei programmi di Lega, Pd, M5S, Forza Italia, Verdi-Sinistra, M5S, Fratelli d’Italia, +Europa, Unione Popolare, Impegno Civico Di Maio e Italexit che hanno quindi su questi tre temi recepito l’appello #ancheglianimalivotano lanciato a inizio agosto dalle 13 associazioni animaliste firmatarie dell’omonimo appello.

È questo il quadro che emerge dall’analisi effettuata dalle associazioni animaliste* mettendo a confronto i programmi elettorali dei partiti che, con candidati in tutti o almeno la metà dei collegi elettorali di Camera e Senato, propongono per le prossime elezioni del 25 settembre. Se tutti i partiti sembrano consapevoli della necessità di sviluppare azioni concrete in materia di ambiente per far fronte alla crisi climatica, quando si entra nello specifico della tutela degli animali la situazione cambia.

Sono Alleanza Verdi–Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Italexit i primi quattro partiti che hanno scelto di aderire a tutte le 6 macro-aree di intervento individuate nel manifesto “Anche gli animali votano”, elaborato come programma destinato a partiti, candidati premier e candidati al Parlamento. Nel caso di Italexit e Unione Popolare, l’impegno completo è stato assunto in occasione di incontri e confronti con le associazioni e successivamente confermato per iscritto dai responsabili nazionali, mentre il programma online risulta più sintetico ed elenca soltanto alcune tematiche ritenute prioritarie.

Numerosi sono i punti cardine su cui questi partiti hanno preso impegni precisi, facendo proprie tutte le proposte avanzate dalle associazioni animaliste, incluse tematiche potenzialmente divisive quali il superamento della sperimentazione animale, una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi, la realizzazione di un programma di riduzione degli animali allevati e ancora il divieto dell’utilizzo degli animali in circhi, spettacoli viaggianti, feste e sagre tradizionali. 

Nessun riferimento alla salvaguardia e benessere degli animali è stato inserito invece nei programmi di Azione-Italia Viva Calenda, Italia Sovrana e Popolare e di Alternativa per L’Italia-No Green Pass. Nel programma di Governo del centrodestra a fronte del positivo impegno alla tutela della biodiversità e all’educazione ambientale è stato inserito in negativo l’obiettivo di “contrastare la proliferazione degli animali selvatici”, vale a dire aumentare periodi e territori aperti alla caccia, mentre qualche punto sulla tutela dei domestici risulta nei programmi dei singoli partiti, Forza Italia, Lega e Fratelli D’Italia. Anche il Pd inserisce un punto sulla tutela del benessere animale, mentre Impegno Civico Di Maio indica, come la maggioranza degli altri partiti, la necessità di istituire la figura del Garante nazionale; si parla di benessere animale in un capitolo del programma di +Europa con Emma Bonino. Manca nella maggior parte dei programmi la volontà di avviare le azioni necessarie per abbandonare il  sistema intensivo di allevamento, così deleterio per animali e ambiente. 

Per quanto riguarda gli animali domestici, il dibattito e gli impegni presi toccano in forma diversa più partiti, ad esempio Fratelli D’Italia propone di “inasprire le pene per i reati contro gli animali, fermare la tratta illegale di cuccioli proveniente dall’Est Europa”, mentre Lega, Pd e Italexit sostengono tra gli altri temi “l’abbassamento dell’Iva sulle prestazioni veterinarie; contrasto al randagismo e ai maltrattamenti”.

Quando si parla di animali selvatici vi è invece una netta demarcazione nelle posizioni dei diversi partiti: la coalizione di centrodestra sottolinea “la necessità di salvaguardare la biodiversità, anche attraverso l’istituzione di riserve naturali e la promozione dell’educazione ambientale e al rispetto della fauna e della flora” ma tanto il programma comune quanto quello dei singoli partiti prevede “interventi di contrasto al fenomeno della proliferazione della fauna selvatica”, ovvero interventi per aumentare la caccia come previsto anche da Azione-Italia Viva. L’impegno sull’abolizione della caccia arriva da Alleanza Verdi – Sinistra, Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Italexit.

Chiunque governi dovrà tenere conto della necessità di dare piena attuazione al nuovo articolo 9 della Costituzione”, sostengono le 13 associazioni firmatarie. “Il legislatore ha infatti un preciso dovere di disciplinare forme e modi di tutela degli animali, al quale non può sottrarsi, considerato anche che la società si è molto evoluta ed esige risposte concrete a favore degli animali e di chi se ne prende cura”.

L’analisi realizzata vuole essere uno strumento utile per consentire agli elettori di conoscere in modo trasparente la posizione dei candidati firmatari sulle questioni legate alla tutela e benessere degli animali, attraverso la pubblicazione nel corso dei prossimi giorni degli impegni assunti sul sito internet dedicato www.ancheglianimalivotano.it.

Le associazioni animaliste firmatarie del manifesto #ancheglianimalivotano che viene sottoposto in questi giorni alla firma anche dei singoli candidati alla Camera e al Senato, seguiranno attentamente le attività del Parlamento e del futuro Governo e controlleranno il rispetto degli impegni assunti così come cercheranno di creare maggioranze parlamentari sui singoli punti d’impegno proposti per un Paese più giusto per gli animali e quindi più giusto per tutti.

La politica deve prendere atto che la tutela e il benessere degli animali sono temi irrinunciabili nel dibattito elettorale, in grado di orientare gli elettori”, concludono le 13 associazioni firmatarie del manifesto #ancheglianimalivotano. “Siamo disponibili a ulteriori confronti con le altre forze politiche interessate a raccogliere il nostro appello per una società più giusta per tutti, compresi gli animali”.

Clicca qui per leggere l’approfondimento dell’analisi dei programmi con i link ai programmi dei partiti e una scheda grafica riepilogativa

* Le 13 associazioni firmatarie del manifesto sono ALI, Animal Equality Italia, Animalisti Italiani, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAC, LAV, LEIDAA, LNDC Animal Protection, OIPA e Save the Dogs and Other Animals.