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IMG_8302E’ un dato di fatto che la killing policy rappresenti un approccio sbagliato per affrontare il fenomeno del randagismo. A confermarlo non solo gli autorevoli studi sull’argomento ma anche la pratica: trascorsi tre anni da quando il Parlamento romeno ha dato il via alle uccisioni di massa, nulla è cambiato. Anzi, sembra che il numero dei randagi per le strade di tutto il paese sia addirittura aumentato.

Numeri ufficiali sulle uccisioni continuano a non essere disponibili: le autorità veterinarie preposte a monitorare il fenomeno – che avevano promesso massima trasparenza nel fornire dati precisi sulle soppressioni nei canili pubblici – si limitano ad assegnare un numero di protocollo alle centinaia di lettere di denuncia che intasano i loro uffici. Ma niente si muove.
L’uscita di scena dell’ex sindaco di Costanza Radu Mazare e l’elezione di un nuovo primo cittadino apparentemente disposto a rivedere la politica delle uccisioni avevano aperto una finestra di dialogo. Purtroppo, nonostante l’enorme pressione politica che abbiamo esercitato e gli innumerevoli tentativi di mediazione, la nuova amministrazione ha deciso di affidare temporaneamente la gestione dei randagi a una ditta privata. A Costanza sono così riprese a ritmo sostenuto le uccisioni (nel 2015 sono stati soppressi in questa città 4.200 cani).

Save the Dogs però non molla la presa: mercoledì 14 settembre, insieme all’organizzazione britannica World Animal Protection, abbiamo infatti consegnato al vice sindaco di Costanza Babu Dumitru le firme di circa 60.000 persone di tutto il mondo che hanno chiesto attraverso una petizione la cessione delle uccisioni dei randagi. Alla consegna delle firme è seguito un incontro con il vice sindaco, il quale ha dichiarato di voler attuare un piano di gestione etica dei randagi della propria città che comprenda: la creazione di un dipartimento per la gestione del randagismo, la promozione di campagne di sterilizzazioni gratuite e registrazione di cani con padrone, l’estensione del termine di permanenza nei canili prima di valutare l’eutanasia da 14 a 30 giorni, l’apertura di un nuovo canile pubblico e la promozione delle adozioni. Il tutto entro sei mesi. Save the Dogs accoglie con entusiasmo la disponibilità del vice sindaco ma, allo stesso tempo, mantiene molto alta la guardia. Nei prossimi mesi avremo modo di verificare se alle promesse seguiranno delle azioni concrete. Vi terremo aggiornati, come sempre.

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(Le foto che integrano questo articolo risalgono a un mese fa e sono state scattate da una nostra operatrice all’interno della struttura che oggi accoglie i randagi di Costanza, proprietà della ditta privata Green Life Recycling.

Sebbene le condizioni di detenzione degli animali siano decisamente più dignitose rispetto al vecchio canile di Costanza, anche qui i cani vengono uccisi dopo 14 giorni di permanenza e sono numerosi quelli gravemente malati presenti nella struttura.)