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Sono passati due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina. Ecco com’è cambiato il nostro intervento

A due anni dall’inizio della guerra in Ucraina, riflettiamo sul percorso fatto finora e su come è cambiato il nostro intervento.
Our Ukraine program is one of the most meaningful things we have ever done

Il nostro programma in Ucraina rappresenta una delle iniziative più significative che abbiamo mai intrapreso

Quando abbiamo preso la decisione di intervenire nella crisi in Ucraina nel marzo del 2022, non avremmo mai potuto immaginare che avremmo sviluppato un programma così ampio, fornendo un sostegno critico a lungo termine a più di 9.000 animali in Ucraina, oltre ad offrire aiuti urgenti a molti altri. I nostri sostenitori sono stati fondamentali per rendere tutto ciò possibile. Grazie al contributo dei donatori di Save the Dogs provenienti da tutto il mondo, stiamo letteralmente salvando le vite di animali in disperato bisogno di aiuto.

Il giorno in cui tutto è iniziato

Quattordici milioni di ucraini hanno abbandonato le proprie abitazioni a causa della guerra. Mentre alcuni sono riusciti a portare con sé i propri animali domestici, molti altri non hanno avuto questa possibilità, lasciando innumerevoli cani e gatti a vagare per le strade in cerca di cibo e rifugio. Molte di queste creature, invece che esser nate randagie, erano in realtà animali domestici che non hanno le competenze necessarie per sopravvivere autonomamente e che non sarebbero in grado di resistere ai rigidi inverni ucraini senza il nostro aiuto. Oggi, ci sono più cani e gatti randagi in Ucraina che mai. Inoltre, data la scarsa diffusione della cultura della sterilizzazione degli animali domestici nel Paese, molte di loro continuano a riprodursi, alimentando una crisi senza precedenti per il benessere degli animali.

Save the dogs at the border between Ukraine and Romania in the very fist days of the conflict

La risposta di Save the Dogs alla guerra in Ucraina ha avuto inizio concentrandosi sul confine tra l’Ucraina e la Romania, precisamente a Isaccea, dove quotidianamente fino a 1.000 rifugiati varcavano la frontiera

I primi giorni al confine

La risposta di Save the Dogs alla guerra in Ucraina ha avuto inizio concentrandosi sul confine tra l’Ucraina e la Romania, precisamente a Isaccea, dove quotidianamente fino a 1.000 rifugiati varcavano la frontiera. Molti di loro portavano in braccio gatti e cani di piccola taglia, ma non avevano alcuna provvista per gli animali. Per mesi, volontari e personale hanno presidiato il confine ogni giorno, fornendo guinzagli, collari, trasportini e cibo, oltre a dispensare consigli sulle norme da seguire per proseguire il viaggio in altri Paesi con i loro amici a quattro zampe. Ai rifugiati è stato offerto anche un luogo sicuro dove potersi sedere e riflettere sul fatto di aver appena dovuto abbandonare il loro Paese, con la consapevolezza che avrebbero potuto non tornarci mai più.

L’inizio di collaborazioni a lungo termine in Ucraina

Ben presto abbiamo stabilito contatti con rifugi per animali e gruppi di volontari in Ucraina che necessitavano urgentemente di aiuto, soprattutto di cibo per gli animali. Inizialmente, abbiamo spedito una o due tonnellate alla volta oltre il confine, mentre imparavamo a conoscere le regole, spesso mutevoli, per l’importazione di forniture da donare in Ucraina. In quel momento, non avremmo mai immaginato che questi primi contatti sarebbero diventati collaborazioni a lungo termine e la base di una vasta rete di partner distribuiti in tutta l’Ucraina.

Leggi anche: L’impegno di Save the Dogs in Eurogroup for Animals per gli animali in Ucraina

Il nostro programma in Ucraina rappresenta una delle iniziative più significative che abbiamo mai intrapreso. Ci ha permesso di collaborare con partner e sostenitori estremamente generosi, nonché con persone straordinarie nel paese che hanno dimostrato una dedizione quasi illimitata alla difesa degli animali, nonostante tutto quello che stava – e sta ancora oggi – succedendo. Questi volontari sono stati fondamentali per la nostra risposta, mantenendoci aggiornati sui frequenti cambiamenti delle esigenze degli animali e sulle procedure per la donazione di forniture e fondi, distribuendo in modo efficiente cibo e materiale dove più necessario, e consentendo a Save the Dogs di operare efficacemente come se avessimo un personale dislocato in tutto il Paese.

The model of bringing cats and dogs to shelters and subsequently rehoming them is completely inadequate for this number of animals in need

Il modello basato sull’accoglienza di cani e gatti in canil e rifugi con l’intento poi di ricollocarli è completamente inadeguato per far fronte al numero crescente di animali in difficoltà

Spostare gli animali in canili e rifugi non è la soluzione adeguata per questa crisi

I rifugi per animali erano già pieni prima dell’insorgere della guerra e ora non dispongono assolutamente dello spazio necessario per accogliere ulteriori animali. Il modello basato sull’accoglienza di cani e gatti in canil e rifugi con l’intento poi di ricollocarli è completamente inadeguato per far fronte al numero crescente di animali in difficoltà.

In aggiunta, molti dei volontari e del personale da cui le associazioni animaliste dipendevano nel passato hanno abbandonato il Paese. Poiché la carenza di forza lavoro ha costretto molte aziende a chiudere e ha devastato l’economia locale, le donazioni locali, su cui le associazioni contavano, sono ormai inesistenti.

Questa dipendenza lascia il settore del benessere degli animali in Ucraina strettamente legato al sostegno proveniente da individui e organizzazioni compassionevoli in altri Paesi. Anche se l’Ucraina non occupa più le prime pagine dei giornali, il bisogno di assistenza per questi animali è più urgente che mai.

Almost two years into the war, our work in Ukraine has become a diverse long-term program

A quasi due anni dall’inizio del conflitto, il nostro lavoro nel paese si è consolidato come un programma a lungo termine

Non hanno nessun’altra fonte di sostegno

Quasi tutti i rifugi per animali e i volontari di strada con cui collaboriamo affermano che Save the Dogs è l’unica organizzazione che li sostiene. Senza il nostro intervento, migliaia di animali morirebbero di fame e un numero ancora maggiore di cuccioli e gattini rischierebbe di perire per le strade.

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Manteniamo una comunicazione quotidiana con decine di partner in Ucraina, i quali ci tengono costantemente aggiornati sulle necessità degli animali nelle zone in cui vengono nutriti e assistiti, nonché sulle nuove esigenze emergenti e sui cambiamenti nel panorama del benessere degli animali nel Paese.

Inoltre, effettuiamo regolarmente visite in Ucraina per monitorare da vicino i progressi dei progetti, rafforzare i legami con i nostri partner e ottenere una comprensione più approfondita delle esigenze attuali. Molti dei nostri collaboratori in Ucraina sono diventati cari amici, con cui resteremo in contatto per tutta la vita.

Ampliamento del nostro lavoro

Il nostro impegno si è esteso per coprire un’ampia area che va dai pressi del confine rumeno fino a Odessa, Mykolaiv e Kherson, città che si trovano in prima linea nella guerra, oltre a Kharkiv e alle aree circostanti nel nord-est. Continuiamo a fornire cibo per animali, ora distribuendo decine di tonnellate anziché una o due alla volta. Abbiamo avviato un programma di sterilizzazione per cani e gatti randagi in collaborazione con le cliniche veterinarie di tre città, impedendo così la nascita di decine di migliaia di cuccioli. Attualmente, sosteniamo i rifugi per animali con i quali collaboriamo, aiutandoli a ricostruire le strutture danneggiate e a costruire nuovi rifugi e alloggi per i cani. Inoltre, forniamo supporto ai nostri partner in Ucraina per soccorrere gli animali che necessitano di cure veterinarie d’emergenza.

A quasi due anni dall’inizio del conflitto, il nostro lavoro nel paese si è consolidato come un programma a lungo termine. Centinaia di persone e migliaia di cani e gatti dipendono da noi per il sostentamento e la protezione.