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Ucraina. Come stanno gli animali salvati dopo la distruzione della diga di Kherson

A tre mesi dalla distruzione della diga di Kherson, in Ucraina, un aggiornamento sugli animali che abbiamo contribuito a salvare.

Sono passati poco più di tre mesi dalla distruzione della diga di Kherson, in Ucraina. Dopo una prima fase di risposa all’emergenza, in cui abbiamo supportato i nostri partner impegnati nelle operazioni di salvataggio degli animali, è stato necessario aiutarli a garantire loro le cure di cui avevano bisogno.

Molti dei cani e dei gatti tratti in salvo dall’acqua hanno riportato traumi e gravi intossicazioni a causa del petrolio e delle sostanze chimiche che hanno coperto il loro pelo mentre cercavano di mettersi in salvo.

I più fortunati si stanno ancora lentamente riprendendo, come Baghira e Henry.

Come sta Baghira, uno degli animali salvati dopo la distruzione della diga di Kherson

Il cane Baghira salvato dopo l'esplosione della diga di Kherson

Il cane Baghira salvato dopo l’esplosione della diga di Kherson

La foto di Baghira aggrappato ai volontari che l’hanno portato sulla terraferma è diventata presto il simbolo della tragedia di Kherson. La nostra partner Anna Kurkurina, con la quale collaboriamo ormai da mesi, l’aveva trovato accucciato su una tettoia, con l’acqua che gli arrivava ormai fino al collo. Bagheera faticava a reggersi sulle zampe posteriori ed è stato chiaro fin dal primo momento che avrebbe avuto bisogno di lunghe cure.

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Baghira dopo mesi di fisioterapia

Baghira dopo mesi di fisioterapia

Così, un’altra dei nostri partner si è fatta avanti: Lyudmila ha costruito nel suo rifugio di Odessa uno spazio apposta per Bagheera, dove potesse riprendersi e avere accesso alla fisioterapia necessaria, per la quale abbiamo coperto noi le spese. A causa della gravità delle ferite riportate, probabilmente non sarà mai in grado di riprendersi completamente, ma nel rifugio di Lyudmila ha trovato la salvezza e ora aspetta una famiglia che lo adotti.

Henry è stato adottato

degli animali salvati a Kherson dopo la distruzione della diga coperto di petrolio

Henry, uno degli animali salvati a Kherson dopo la distruzione della diga

Una storia simile è anche quella di Henry, un altro dei cani simbolo di quei terribili giorni. La nostra partner Zhanna l’ha trovato raggomitolato sul lato di un edificio sommerso, completamente coperto di petrolio e altre sostanze tossiche. “Se ne stava lì, immobile, e ululava. Solo quando ci siamo avvicinati abbiamo capito che era cieco. L’acqua aveva distrutto qualsiasi cosa intorno a lui, non poteva andare da nessuna parte”, ci ha raccontato.

Quel momento, immortalato da un collaboratore di Zhanna, ha presto fatto il giro del mondo arrivando fino ad Anya, una donna ucraina che da diversi anni vive in Polonia. Sconvolta da quello che stava vedendo, Anya ha subito deciso di cercare Henry per offrirgli uno stallo: “Quando ho visto il video del suo salvataggio mi si è spezzato il cuore. Era anziano e cieco e aveva bisogno di qualcuno che lo amasse dopo tutto quello che aveva vissuto. Così ho iniziato a cercarlo”, ci ha detto.

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È riuscita a risalire alla clinica nella quale era ricoverato e ad avere sue notizie. Si è temuto a lungo che Henry potesse non farcela, ma giorno dopo giorno ha riacquistato le forze e anche la sua pelle ha cominciato a migliorare. Quando è stato sufficientemente forte, ha raggiunto Anya in Polonia.

Nelle settimane che ha trascorso da lei, la salute di Henry è migliorata sempre di più e così anche il suo umore. Fino a quando non è arrivata la telefonata che tutti stavano aspettando: una famiglia si è offerta di adottarlo.

Henry rimarrà da Anya ancora per qualche tempo, per permettergli di riprendersi al meglio, ma appena sarà pronto partirà per andare, finalmente, a casa.

Le foto di Henry in stallo