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Il dramma delle città fantasma in Ucraina

Siamo riusciti a raggiungere Shirokoye, un paese a soli tre chilometri dall’esercito russo. Non c’è più niente lì, solo macerie. È una città fantasma. Il numero di animali che abbiamo visto è impressionante. Sono talmente terrorizzati e magri. Abbiamo bisogno di cibo per loro. Vi prego, ve lo chiedo con il cuore in mano, mandatecene altro.

Abbiamo ricevuto questo messaggio da Anna, uno dei nostri partner in Ucraina. A causa dei bombardamenti, molti centri abitati sono stati evacuati e lì oggi non resta altro che il ricordo della vita che un tempo animava quelle strade.

Qui tutto si è fermato. Una volta c’erano case, scuole, parchi. I bambini giocavano e la gente usciva per comprare il pane. Ora non rimane più niente”, ci scrivono.

 

Un piccolo gruppo di volontari si muove silenzioso tra gli edifici. C’è chi si sposta a piedi, chi in bicicletta, chi è più fortunato e può ancora contare su un vecchio furgone. Tutti sono carichi di cibo per cani e gatti: perlustrano le città fantasma e sfamano quanti più animali possibile.

Ci sono sempre stati molti randagi in Ucraina – ci dicono – ma prima eravamo in tanti a prenderci cura di loro. Poi la guerra ha cambiato tutto.

Settimana dopo settimana, hanno rischiato la loro vita pur di sfamarli. Tuttavia, se durante l’estate il problema più grosso era il loro numero, in inverno la preoccupazione principale è diventata il freddo: in alcune zone del paese la temperatura è scesa fino a -20 gradi e i continui bombardamenti causano interruzioni alla rete elettrica, lasciando persone e animali senza possibilità di scaldarsi.

Siamo costantemente senza acqua e senza elettricità. Non possiamo cucinare o cuocere niente”, ci spiegano “I randagi ormai dormono solo in gruppo, per scaldarsi. Ci sono decine di gatti che si sono rifugiati nelle cantine per proteggersi dal freddo. Ma i bombardamenti hanno distrutto tutte le finestre e ci sono correnti d’aria ovunque”.

I volontari si stanno arrangiando come possono per offrire un po’ di riparo agli animali. C’è chi ha aperto le porte dei propri giardini, garantendo loro un riparo e un po’ di cibo. Chi ha costruito delle cucce di fortuna ai randagi, creandole con scatole, plastica e parti di edifici distrutti.

Alcune persone hanno perso tutto, persino la casa, ma non l’affetto dei propri animali”, ci confidano. “Tanti non hanno più un posto dove vivere, così hanno costruito dei ripari per loro stessi e per i propri animali. Durante la notte si rannicchiano lì con loro, cercando di scaldarsi a vicenda. È tutto molto triste.

Per fare fronte a questa situazione di emergenza, noi di Save the Dogs abbiamo aumentato le spedizioni di cibo e materiali utili. Nel solo mese di dicembre, stiamo spedendo cinque camion verso Kharkiv e Odessa, carichi di cucce isolate per animali, coperte, cappottini e soprattutto cibo.

Questo perché crediamo fortemente che aiutare gli animali significhi aiutare anche le persone, come testimoniano anche le decine di messaggi con richieste di aiuto che riceviamo ogni giorno. “Malgrado tutto quello che ci sta succedendo, sono grata di poter sfamare tutti questi randagi”, ci ha scritto Lena da Kharkiv, “Per favore, se potete, mandateci anche degli antiparassitari. Gli insetti stanno divorando i nostri cani”, ci ha chiesto Vika, sempre da Kharkiv “Ci spezza il cuore vederli così magri e affamati e non poter fare niente – ci ha risposto Tetyana da Odessa – il vostro aiuto è fondamentale per noi e ci dà la forza per andare avanti”.