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La prima missione di Save the Dogs in Ucraina

L’appuntamento è per la mattina presto. In una Cernavoda quasi deserta carichiamo le provviste e tutto il necessario per la prima missione in Ucraina di Save the Dogs. Destinazione: Odessa, il nostro punto di riferimento per l’invio di aiuti e cibo agli animali dall’inizio del conflitto.

Da tempo pianificavamo di verificare con i nostri occhi le drammatiche condizioni degli animali che in questo anno di conflitto ci è stato raccontato dai nostri partner.

Abbiamo colto l’occasione di una riduzione degli attacchi ad Odessa per organizzare degli incontri con i nostri partner, pianificare gli interventi per i mesi successivi e valutare l’impatto del nostro sostegno.

Quando arriviamo ad Isaccea, il punto di frontiera fluviale tra Romania e Ucraina, non possono non pensare ai tanti rifugiati che abbiamo assistito da marzo a luglio 2022. Questa volta siamo noi a prendere quella chiatta verso un paese dilaniato dalla guerra.

Valicata la frontiera, lungo il tragitto vediamo ponti crollati, case sventrate e intorno a noi molti cani e gatti che vagano per le strade alla ricerca di cibo e riparo dal gelo.

Da sempre l’Ucraina è un paese con un grave problema di randagismo canino e felino e con una presenza molto limitata di rifugi per animali e organizzazioni non profit. Ma lo scoppio della guerra e la conseguente penuria di denaro, elettricità e acqua hanno distrutto i pochi e fragili aiuti per gli animali. Nel passato, ho vissuto in territori con un gran numero di cani di strada, ma non ho mai provato un tale senso di ammirazione tra i volontari che dedicano il loro tempo alla cura degli animali. In questi mesi ci hanno raccontato di aver deciso di rimanere in Ucraina, anche in città devastate come Mykolaiv, perché non volevano lasciare i cani e i gatti morire di fame o di freddo.

Quando arriviamo ad Odessa, scopriamo una città grazie al cielo non devastata dal conflitto, ma con le strade deserte, mentre gran parte dei negozi sono chiusi. Qui la maggior parte delle persone sono rimaste senza lavoro. Le interruzioni dell’elettricità sono continue, ma nonostante tutto ci sentiamo al sicuro e siamo pronti ad incontrare i nostri partner.

Il rifugio di Olga
Insieme ad alcuni volontari, abbiamo visitato il rifugio di Olga, a 25 km da Odessa. Si tratta di uno dei nostri partner principali con cui collaboriamo dall’inizio della guerra. È stata una visita intensa ed estremamente commovente. Il rifugio non dispone di fondi sufficienti per ospitare i suoi quasi 150 cani, decine di gatti e decine di capre abbandonate. I cani vivono in condizioni precarie, in spazi ristretti costruiti con pezzi di recinzioni e materiali di recupero, come materassi a molle e porte. Alcuni animali vivono con un accesso molto limitato alla luce naturale. Olga ha costruito il rifugio con le sue mani e risorse estremamente limitate. Qui con grande gioia rivediamo Akella, un giovane cane rimasto terrorizzato e affamato per giorni e salvato da Olga. Nonostante le difficoltà, le cure e l’affetto di queste persone lo hanno salvato.

Il rifugio di Lyudmila
Al rifugio di Lyudmila, un incendio scoppiato all’inizio della guerra ha distrutto tutte le scorte di cibo disponibili. Il suo rifugio è ben tenuto e gli animali sembrano essere in buona salute. Lyudmila sta facendo un gran bel lavoro e il suo sogno è quello di aprire una clinica per riabilitare i cani che hanno subito lesioni. Al termine di una lunga visita, l’abbiamo accompagnata insieme ad altri volontari della zona nel giro di perlustrazione per sfamati gli animali nelle strade e soprattutto nelle aree distrutte dai combattimenti.
Alla è una delle volontarie che vive a Zatoka, un villaggio devastato dalla guerra. Come molte persone, prima della guerra Alla aveva una vita normale e insieme a suo marito gestiva un albergo. Con lo scoppio del conflitto lo hanno trasformato in un centro per rifugiati, per accogliere gli sfollati e i tanti animali rimasti soli.

Valentina e i suoi 90 gatti
Siamo andati a trovare Valentina, che vive in un piccolo appartamento in un vecchio edificio in stile comunista con più di 90 gatti, tutti salvati da lei, la maggior parte anziani e malati. Si occupa di questo numero incredibile di animali da sola! Grazie all’aiuto di Save the Dogs riesce a sfamarli e a prendersi cura di loro.

Cuccioli abbandonati
Insieme a Zhanna, un’altra volontaria, siamo andati a distribuire del cibo ai tanti cani di cui si occupa, tra cui molti cuccioli, soprattutto nella zona industriale a nord-ovest di Odessa. Purtroppo la loro condizione è drammatica, sono soli, in cerca di cibo e protezione. Zhanna, insieme ad altri volontari si sta occupando di loro.

Attraverso i racconti delle persone e quello che ho visto, posso dire con certezza che il cibo, le coperte, le cucce per cani e gli altri aiuti che consegniamo ogni mese sono fondamentali per la sopravvivenza di questi animali. I volontari che abbiamo incontrato hanno ripetuto come Save the Dogs sia praticamente l’unica organizzazione che li sostiene.

Un numero incalcolabile di animali in Ucraina sopravvive solo grazie al nostro aiuto.

La missione è stata anche l’occasione per incontrare veterinari e visitare alcune cliniche di Odessa. Anche sul fronte delle sterilizzazioni Save the Dogs vuole iniziare a fare la sua parte per invertire una drammatica escalation di nuovi nati che, una volta al mondo, rischiano di morire ogni giorno in strada.

Gregg Tully

Direttore Paese, Save the Dogs Romania