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Ucraina - Un aiuto oltre alla guerra

 

“È andato a fuoco tutto: la recinzione, le provviste per l’inverno, la zona dove venivano i bambini a giocare”. Il nostro cuore si ferma quando leggiamo queste parole. A scriverci è Lyudmila Melnikova direttrice di uno dei rifugi per animali di Odessa, in Ucraina, una delle strutture che stiamo supportando da mesi. “Voi come state? Gli animali sono vivi?” è la prima cosa che chiediamo. La risposta che riceviamo è inaspettata.

Dopo qualche concitato minuto Lyudmila ci rassicura: animali e persone sono tutti salvi. Il fuoco ha colpito “solo” una parte del rifugio, quella dove tenevano il cibo e le scorte che avevano iniziato ad accumulare in previsione dei mesi più freddi.

Superato lo shock iniziale, le chiediamo cosa sia successo, temendo che il conflitto sia ormai arrivato anche al suo rifugio. Ma la verità è che si è trattato di un incidente: il fuoco è divampato a causa di un piccolo rogo domestico, sfuggito al controllo di alcuni vicini che volevano solamente bruciare dei rifiuti.

A causa della siccità e del terreno completamente secco, le fiamme si sono propagate in poco tempo fino a raggiungere la struttura.

Lyudmila l’ha inaugurata solo tre anni fa e oggi ospita poco meno di 100 animali tra cani e cavalli, tutti sterilizzati, in regola con le vaccinazioni e muniti di passaporto.

Il personale si prende cura anche dei randagi che vivono nella zona, per i quali avevano allestito dei ripari, oggi distrutti. “Prima vivevano dove capitava, ma ora sanno che da noi possono avere un riparo e del cibo, per questo avevo costruito loro delle casette”, ci racconta.

Melnikova ha anche avviato delle attività sul territorio insieme all’orfanotrofio The Road to Home: i bambini vanno a giocare nel campo da calcio che sorge all’interno del rifugio, in pieno rispetto del motto dell’organizzazione: “Le persone aiutano gli animali e gli animali aiutano le persone a rimanere umani”.

Tutta quest’area oggi non c’è più. Le fiamme hanno distrutto parte della recinzione e del giardino, il fieno per i cavalli, i pali dell’elettricità, la zona dove giocavano i bambini e soprattutto le scorte che avevano iniziato ad accumulare per l’inverno, particolarmente duro in Ucraina. Per alcuni giorni sono rimasti senza luce.

Lyudmila è in lacrime mentre ci chiede se possiamo aiutarla: per ricostruire tutto deve necessariamente aspettare la fine della guerra, ma ha bisogno di ricomprare al più presto le provviste di cibo e di fieno che ha perso.

Ci attiviamo subito e nel giro di qualche giorno le mandiamo le provviste di cui ha bisogno, oltre che diverse scatole di antiparassitari. Ancora oggi siamo in contatto con lei e ci solleva sapere che tutti – animali e umani – si stiano pian piano riprendendo, anche se non potranno mai dimenticare il trauma di quello che è successo.

La speranza è di poterli aiutare anche nei prossimi mesi, quando il caldo e la siccità lasceranno posto al freddo e alla neve. E a tutti i problemi che portano.

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