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11 aprile – Un mese alla frontiera in aiuto alle persone in fuga

La Presidente Sara Turetta è tornata alla frontiera con l’Ucraina, per visitare i volontari di Save the Dogs che da un mese si alternano al punto fisso di assistenza ai rifugiati ad Isaccea.

Sono quasi 500 le persone con animali assistite in un mese, e questi sono i volti di alcune delle donne che abbiamo incontrato.

Molte di loro sono scoppiate in lacrime parlando delle loro città distrutte dai Russi. Alle persone in fuga con i loro animali sono stati distribuiti quasi 300 trasportini, insieme a coperte, cappottini, guinzagli e pettorine.

La situazione nella regione di Odessa sta peggiorando. Le persone in fuga sono in aumento e davanti alla nostra tenda sono passati decine di bus ucraini pieni di bambini negli ultimi due giorni.

Per far fronte alla crescente necessità di cibo, stiamo cercando di far arrivare con urgenza 15 tonnellate di mangime per cani e gatti ai 4 rifugi di Odessa che dipendono dai nostri aiuti e ai loro volontari che sfamano migliaia di randagi.

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29 marzo – Oltre 300 rifugiati assistiti alla frontiera

Sono 329 le persone in fuga dalla guerra con i loro animali che a oggi hanno ricevuto assistenza e beni di prima necessità dal nostro team presente alla frontiera di Isaccea.

Lo staff di Save the Dogs è stato affiancato da 9 volontari che in queste settimane hanno fornito il loro prezioso supporto con turnazioni di una settimana ciascuno.

In totale sono 240 i trasportini distribuiti alla frontiera insieme a guinzagli, ciotole, coperte e cibo. Altri 37 trasportini sono stati consegnati all’aeroporto di Otopeni – Bucarest – per permettere ai rifugiati di proseguire il proprio viaggio in aereo insieme ai loro animali.

I 30 cani che abbiamo salvato da un rifugio danneggiato dalla guerra a Odessa stanno bene. Sono ben socializzati e, dopo aver terminato il loro ciclo di vaccinazioni, siamo fiduciosi che saremo in grado di trovare una famiglia adottiva per la maggior parte (forse tutti) di loro. I cani sono tutti di taglia medio/medio-grande e saranno affidati in Svezia e in Germania attraverso i nostri partner di quei paesi, dove questa tipologia è facilmente adottabile.

La situazione in Ucraina sta purtroppo peggiorando. Sappiamo che molti rifugi che si stanno prendendo cura anche di cani e gatti di strada hanno urgente bisogno di cibo. Per far fronte a questa crescente richiesta di aiuto, stiamo cercando di noleggiare un camion più grande in modo da poter portare più rifornimenti possibili nella zona di Odessa, mentre al nostro rifugio di Cernavoda stiamo allestendo una nuova area di stoccaggio con tendoni per immagazzinare grandi quantità di cibo.

Ad oggi sono stati inviati 8,5 tonnellate di mangime ai 4 rifugi di Odessa con i quali siamo costantemente in contatto, mentre per 1,6 tonnellate di un’altra associazione abbiamo gestito il trasporto e la logistica alla dogana.

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23 marzo – 20 giorni alla frontiera: il nostro aiuto per i cani in fuga continua

Sono trascorsi 20 giorni dall’inizio del nostro intervento alla frontiera con l’Ucraina. Il nostro team non si è mai fermato e a supporto dell’operatività quotidiana sono arrivati dei volontari per continuare a garantire un primo aiuto ai rifugiati in arrivo con animali, in media 15 al giorno con picchi anche di 30 cani e gatti.

Ad oggi sono 215 le persone raggiunte dal nostro aiuto con la distribuzione di beni fondamentali come cibo, coperte, cappottini e trasportini, questi ultimi distribuiti anche all’aeroporto di Otopeni a Bucarest, per un totale di 209.

Negli ultimi giorni, agli aiuti alla frontiera si è aggiunto un gruppo di studenti in veterinaria della Croazia che forniscono prime visite, vaccinazioni e documenti necessari per l’ingresso nei Paesi dell’Ue.

Stiamo collaborando insieme a loro, integrando così il nostro primo aiuto con un’assistenza veterinaria. E sono stati proprio loro ad accogliere per primi questa gattina, trovata nella zona circostante da una persona.

Ci hanno chiesto di aiutarla e noi non potevamo che accogliere Audry, così l’abbiamo chiamata, al nostro rifugio di Cernavoda.

 

 

 

Grazie alla Polizia di Frontiera rumena il nostro team ha inoltre una nuova postazione avvolta da un igloo trasparente che protegge dal freddo i volontari, i rifugiati, i loro animali ma che ci tende sempre visibili, da qualsiasi prospettiva.

 

 

 

 

 

Al presidio arrivano ogni giorno persone stremate, terrorizzate in fuga dalla guerra ma anche persone come questa ragazza in viaggio da cinque giorni insieme al suo cane per salvare alcuni bambini ucraini che dovevano ricongiungersi con le loro famiglie. Abbiamo dato un po’ di sostentamento anche a lei e al suo cane.

21 marzo – Save the Dogs lancia un appello alle compagnie aeree Low Cost


Il 12 marzo Save the Dogs insieme a 7 organizzazioni romene ha lanciato un appello internazionale alle compagnie aeree Low Cost per chiedere di modificare le condizioni di trasporto e di imbarco, in modo che gli animali in arrivo dall’Ucraina possano essere imbarcati con i loro proprietari in cabina, avendo come unico criterio la sicurezza delle persone e degli animali durante il volo e non la consueta politica della compagnia.

A seguito del lancio dell’appello a livello internazionale, Save the Dogs ha deciso di chiedere aiuto alle persone in Italia per fare ulteriore pressione e chiedere la modifica delle condizioni di imbarco a Ryanair, Wizzair e Easyjet.

Sono scappati insieme, devono continuare insieme!

Sottoscrivi anche tu la lettera

 

17 marzo – 30 cani di Odessa tratti in salvo dalla guerra

Quella di ieri è stata una giornata intensa e a tratti piena di angoscia. Ma ora che sono in salvo, vi raccontiamo con un animo pieno di gioia come siamo riusciti a far evacuare 30 cani del rifugio Loving Hearts di Odessa e a portarli in salvo al nostro rifugio di Cernavoda.

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15 marzo

Continua il lavoro di Save the Dogs in aiuto ai rifugiati alla frontiera di Isaccea. In questi giorni sono molte le persone arrivate insieme ai loro animali, non solo cani e gatti, ma anche conigli e topi, ai quali abbiamo dato la nostra prima assistenza con la distribuzione di beni di prima necessità e informazioni utili per continuare il viaggio insieme.

A sostegno dell’impegno in prima linea del nostro team, sono arrivati i primi volontari che con una turnazione settimanale ci permetteranno di garantire una presenza costante in aiuto alle persone in fuga con i loro animali.

GUARDA IL NOSTRO AIUTO ALLA FRONTIERA NEL SERVIZIO DI RAINEWS24

14 marzo – Save the Dogs sta pianificando il primo trasferimento di cani

Siamo quotidianamente in contatto con quattro rifugi di Odessa che hanno scorte limitate di cibo per i loro animali e i randagi della zona. Venerdì abbiamo inviato un camion con più di una tonnellata di cibo ad Odessa e un’altra spedizione partirà oggi. Continueremo a inviare il nostro aiuto a questi quattro rifugi, ed altri che riusciremo a contattare, finché sarà possibile.

Uno dei rifugi che stiamo sostenendo con le scorte di cibo è stato, inoltre, gravemente danneggiato da un attacco aereo russo. La manager del rifugio Loving Hearts ci ha chiesto un ulteriore supporto per portare in salvo alcuni dei cani. Save the Dogs sta pianificando il trasferimento dei primi 30 per mercoledì. Gli animali saranno accolti al nostro rifugio di Cernavoda, dove ci prenderemo cura di loro e cercheremo una famiglia adottiva.

11 marzo – I primi aiuti sono arrivati in Ucraina

Con grande sollievo abbiamo ricevuto la notizia che il primo carico di cibo è arrivato a destinazione ad Odessa.

Il trasportatore russo ha guidato volontariamente a rischio della sua stessa vita fino ad Odessa e ha raggiunto i rifugi Friends Point e BU Animals con un carico di 1.500 kg di mangime secco per cani e gatti. Un primo aiuto fondamentale per garantire qualche giorno in più di autonomia agli animali accolti nei due rifugi e ai randagi, ai quali sarà destinato parte del mangime.

Al primo carico inviato martedì sera, ne faranno seguito altri. L’ultimo è già stato spedito nella serata di ieri. Saranno quattro i rifugi destinatari del carico: BU Animal Center – 60 cani e 10 gatti, Friends Point –  70 cani, 8 gatti e 1 cavallo, Rukavichka – 100 cani e il rifugio Loving Hearts con 180 cani e 20 gatti.

Lyudmila, la manager del rifugio Friends Point, ci ha mandato le foto di alcuni degli animali accolti insieme al cibo arrivato.

10 marzo – Consegnati trasportini all’aeroporto Otopeni di Bucarest


In questi giorni a Bucarest abbiamo saputo dai volontari che gestiscono il punto di informazione e assistenza ai rifugiati dell’aeroporto che alcuni di loro arrivavano senza trasportini o con cani e gatti affamati. Siamo corsi a fare acquisti e abbiamo stampato delle informative invitando coloro che non possono proseguire con il proprio animale di contattarci. Save the Dogs è in rete con un gruppo fidato di associazioni rumene e stiamo collaborando in questa situazione terribile. Con loro stiamo lanciando un’iniziativa per chiedere a Ryanair, a Wizzair e a chi non accetta animali in cabina di cambiare urgentemente le regole, affinché i rifugiati non debbano separarsi dai propri amati animali.

Nella giornata di martedì sono stati consegnati 14 trasportini nell’area creata per dare informazioni e beni ai rifugiati che necessitano di proseguire in aereo verso destinazioni sicure.

9 marzo – Partito il primo carico di cibo per l’Ucraina

Ieri sera è partito il primo carico diretto ad Odessa. Grazie alla collaborazione delle autorità romene al punto di frontiera di Isaccea e dei trasportatori che su base volontaria si offrono di passare il confine, anche il nostro cibo, insieme ad altri aiuti umanitari è partito.

Siamo davvero sollevati di sapere che il primo carico di 1.5 tonnelate di cibo arriverà a due rifugiFriends Point e BU Animal Shelter – che accolgono una settantina di cani e una decina di gatti ciascuno. I volontari dei rifugi porteranno il loro aiuto anche ai randagi e con grande generosità ci hanno detto che lo condivideranno con altri rifugi che sanno essere allo stremo, alcuni con solo una settimana di autonomia.

8 marzo – Da oggi Save the Dogs ha un presidio fisso al punto di frontiera di Isaccea

Save the Dogs ha da oggi una presenza fissa al punto di frontiera di Isaccea.

Abbiamo preso accordi con la protezione civile e le autorità locali per allestire un nostro punto di supporto perché da quanto appreso il numero di rifugiati aumenterà esponenzialmente nei prossimi giorni.
Tre persone del nostro team garantiranno la distribuzione dei primi aiuti agli animali in fuga dalla guerra insieme ai loro padroni, principalmente trasportini, coperte, traversine e cibo.

Inoltre, siamo in contatto con le autorità aeroportuali di Bucarest dove vorremmo far stoccare trasportini per cani e gatti di cui c’è una grande necessità per consentire a chi si muove con animali di poter proseguire il viaggio.

 

7 marzo – Aiuti diretti in Ucraina – Pronto il primo carico di cibo

Durante la seconda giornata al punto di frontiera di Isaccea il team Save the Dogs, oltre a portare i primi aiuti agli animali in arrivo con i loro padroni, è riuscita a creare un accordo con le autorità locali e organizzare la prima spedizione di cibo in Ucraina. La macchina degli aiuti, su base completamente volontaria e gestita dalle autorità romene, prevede l’invio di aiuti umanitari in accordo con le autorità regionali e municipali ucraine.

Grazie al lavoro in rete e alla sensibilità verso gli animali di alcuni funzionari della dogana, 1.500 kg di cibo sono pronti per partire per il sud dell’Ucraina. Due sono le realtà alle quali sarà destinato questo primo aiuto: il rifugio BU Animal Shelter con soli 15 giorni di autonomia per i suoi 60 cani e 10 gatti e il rifugio Friends Point, una struttura più grande con ancora un mese di scorte alimentari, che si sta occupando anche dei cani randagi, in questo momento gli animali meno protetti e più a rischio di morire di fame.

È stata una vera e propria corsa contro il tempo per organizzare il carico da inviare. Il cibo sarebbe dovuto partire oggi ma a causa di un rallentamento nella preparazione degli aiuti umanitari anche il nostro cibo non partirà come previsto.

Ogni giorno che passa, la possibilità di far arrivare il nostro aiuto si riduce a causa dell’inasprimento dei combattimenti nel sud e della ormai certa espansione del conflitto ad Odessa.

Aggiorneremo i nostri sostenitori non appena questo primo carico potrà partire.

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4 marzo – Alla frontiera di Isaccea sul Danubio per portare aiuti ai profughi con animali

La situazione in Ucraina è molto grave e le notizie che arrivano sono disarmarti, un conflitto che coinvolge anche gli animali e che ci vede impegnati in prima linea dalla Romania per offrire il nostro aiuto concreto.

Siamo partiti in 7 dalla nostra sede di Cernavoda in direzione di Isaccea, un punto di frontiera fluviale sul Danubio dove stanno arrivando molti profughi via battello, per portare beni di prima necessità come medicine, mangime, trasportini, coperte e cappottini per gli animali che viaggiano con i cittadini ucraini in fuga.” Sara Turetta – Presidente Save the Dogs

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3 marzo – Markariv (Ucraina), il rifugio Best Friends colpito da una granata

Con profonda tristezza abbiamo appreso che il rifugio Best Friends di Markariv – un insediamento nei pressi di Kiev – è stato colpito da una granata riportando gravissimi danni alla struttura.

Quasi la metà dei cani è stata rilasciata e liberata. Il cibo scarseggia e il rifugio è in una zona dove i combattimenti sono molto intensi.

Di fronte all’impossibilità al momento di poter portare un aiuto diretto sul territorio, Save the Dogs ha scelto di destinare le prime donazioni del Fondo Emergenza proprio a questa struttura. Stiamo cercando di metterci in contatto con le persone che sono rimaste ad occuparsi degli animali per capire quali sono i bisogni, ma i collegamenti telefonici sono difficilissimi.

Al momento dell’attacco, nel rifugio c’erano 267 cani, 157 gatti, 2 cavalli, 1 capra, 2 cani procione, 1 lupo, 2 corvi e 1 piccione.

 

Gregg Tully, Direttore Generale Save the Dogs Romania insieme allo staff per preparare gli aiuti da portare alla frontiera

La difficoltà di portare aiuti

La logistica di ingresso in Ucraina è al momento molto complessa. Quello che sappiamo è che il materiale umanitario e per gli animali viene raccolto al punto di frontiera a nord della Romania. Quando, domani, arriveremo alla frontiera a sud dell’Ucraina cercheremo di capire come vengono gestiti gli aiuti e ci accerteremo della possibilità di far arrivare beni di prima necessità per gli animali direttamente in Ucraina.

I primi aiuti che porteremo

Mangime, gabbie per trasportare cani al ritorno, trasportini per gatti da donare alle famiglie in transito, medicinali di base, coperte di lana, cappottini di tutte le taglie sono i primi aiuti che porteremo.

Le temperature sono drammaticamente scese, è fondamentale assicurarci che gli animali abbiamo tutto ciò di cui hanno bisogno per affrontare la situazione.

 

Distribuiremo anche dei depliant in tre lingue per la protezione civile sul posto e da dare alle famiglie in arrivo con animali, per comunicare la nostra disponibilità a:

1) accogliere temporaneamente o definitivamente nel nostro centro di Cernavoda cani e gatti che non potessero proseguire il viaggio
2) assisterli con passaporti e altri documenti per far viaggiare i pet senza problemi
3) ricoverare animali che avessero patologie e avessero bisogno di assistenza medica

DONA PER IL FONDO EMERGENZA

2 marzo – Save the Dogs lancia un Fondo Emergenza per assistere gli animali in pericolo.

Save the Dogs sta monitorando la situazione degli animali coinvolti nel drammatico conflitto in Ucraina, in coordinamento con altre associazioni a livello nazionale e internazionale. Lo scenario che abbiamo di fronte è molto incerto e in continua evoluzione, difficile capire ora come e quale tipo di aiuto far arrivare alle associazioni in Ucraina.

Il numero delle persone in fuga cresce di ora in ora, così come quello di chi raggiunge la Romania in cerca di salvezza con i loro animali.Dal confine ci arrivano notizie preoccupanti.

Save the Dogs ha deciso di lanciare una raccolta fondi e creare un Fondo Emergenza per essere pronti a portare il nostro aiuto dove c’è più bisogno.
Nell’immediato, al confine sud-est con l’Ucraina agli animali in arrivo con i loro padroni e nel lungo termine ai rifugi che ne hanno più bisogno.

 

27 febbraio 2022
Il conflitto in Ucraina ha innescato un drammatico esodo di persone che, private di tutte le loro sicurezze, spaventate dai bombardamenti, cercano di mettere in salvo se stesse e i loro affetti più grandi, tra cui i loro amati animali.

Finora almeno 400 mila ucraini sono entrati nei territori dell’Unione Europea.

57 mila rifugiati hanno varcato i punti di frontiera con la Romania dove nel nord-est del Paese si registrano lunghe code di persone in fuga anche di 15 chilometri.

Save the Dogs sta seguendo l’evolversi della situazione per verificare gli effetti sugli animali e identificare le situazioni di bisogno.

La Presidente Sara Turetta è partita oggi per la Romania per comprendere meglio le possibilità di aiutare gli animali.

La situazione dei bisogni non è chiara ma Save the Dogs farà sicuramente la sua parte. Seguiranno aggiornamenti su quello che faremo per portare il nostro aiuto agli animali.

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