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Tiara, una storia di riscatto dall’Ucraina

Tiara è uno dei cani che abbiamo portato in salvo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Ha superato tante paure e ora si inizia a intravedere la speranza di una vita in famiglia.
Tiara

Tiara a Footprints of Joy

Tiara ha fatto tantissima strada per arrivare dov’è ora. Non solo perché l’abbiamo portata in salvo da un rifugio in Ucraina che era stato bombardato durante i primi mesi del conflitto. Ma anche perché quando è arrivata era molto timida e spaventata e rifiutava ogni contatto con le persone, cosa che la rendeva incompatibile con l’adozione. Ora, dopo due anni di lavoro con lei, i progressi che ha fatto sono evidenti e iniziamo a intravedere la possibilità, un giorno, di una vita in famiglia.

La notte in cui Tiara è arrivata a Footprints of Joy

Era una notte di marzo, quando Tiara è arrivata a Footprints of Joy, il nostro rifugio di Cernavoda, in Romania. Insieme a lei c’erano altri 29 cani, tutti provenienti da un rifugio vicino a Odessa che solo qualche giorno prima era stato vittima di un grosso bombardamento che ne aveva danneggiato una parte.

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Possiamo solo immaginare ciò che questi 30 cani abbiano vissuto in quei momenti e, per ognuno di loro, il primo periodo nel nostro centro è stato molto duro. Appena si sono ambientati, abbiamo iniziato un lungo percorso di riabilitazione e ci sono volute settimane prima che si convincessero di essere al sicuro e iniziassero ad aprirsi con noi. Prima un biscotto, poi un gioco, poi finalmente una carezza.

Tiara a Footprints of Joy con Roberta

Non sappiamo molto del suo passato o di cosa le sia successo prima di arrivare nel rifugio in Ucraina dalla quale l’abbiamo portata in salvo

Il percorso di riabilitazione è stato diverso per ogni cane

Oggi la maggior parte di loro è stata adottata e ha scoperto la sicurezza e la stabilità di una vita in famiglia. Ma per alcuni, i traumi subiti durante la guerra, forse anche associati a qualche brutta esperienza passata prima, ne hanno rallentato il percorso.

Tiara è stata una di loro.

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Non sappiamo molto del suo passato o di cosa le sia successo prima di arrivare nel rifugio in Ucraina dalla quale l’abbiamo portata in salvo. Quando è arrivata da noi ci siamo subito resi conto che aveva vissuto qualcosa di molto grave: non si faceva avvicinare in nessun modo, si nascondeva appena ci vedeva e la sua paura verso l’essere umano era evidente.

Questa sua attitudine la rendeva incompatibile in quel momento con un’adozione in famiglia, quindi è stata inserita nel Programma di Sostegno a Distanza.

Tiara con Roberta e Francesca

Facciamo questo lavoro da tanto tempo, ma l’emozione di vederli superare le loro paure rimane sempre la stessa

Il giorno in cui ha accettato un biscotto dalle nostre mani

Grazie a tutti i suoi adottanti, abbiamo potuto continuare a lavorare con lei e darle il supporto di cui aveva bisogno. Così giorno dopo giorno ha iniziato a nascondersi meno spesso, fino a quando ha deciso di rimanere nel recinto con noi, anche se mantenendo sempre almeno cinque metri di distanza di sicurezza. Con il tempo, quei metri sono diventati quattro, poi tre, poi due, fino al giorno in cui ha accettato un biscotto dalle nostre mani.

Facciamo questo lavoro da tanto tempo, ma l’emozione di vederli superare le loro paure rimane sempre la stessa. Nei loro occhi vediamo tutta la voglia che hanno di fidarsi, ma anche la paura che provano, forse data dalla consapevolezza di un passato che non ci è dato conoscere.

Oggi Tiara è molto più a suo agio con noi, accetta qualche carezza e ogni tanto si concede anche un breve pisolino in nostra presenza. Il lavoro da fare è ancora lungo e avrà bisogno di tanto aiuto, ma vediamo che qualcosa in lei è cambiato. E speriamo che questo possa portarla sempre più lontano.